La mano in quella di mio padre, al caldo.
Nell'aria fredde spine tra i vapori
di fiati e lacrime di tramontana.
Il viso disegnato da ricami
m'involo, appeso ai raggi della luna,
sui sassi di trazzera. Da lontano
un'eco ci regala una canzone.
I mandarini, addobbi per i rami.
Olmi e cipressi son giganti buoni.
Vedo una luce in fondo - ho il cuore in gola -
la croce luccica sul campanile
che, con i suoi rintocchi, nenie intona.
Abbracci, baci son canditi, miele:
sfilano sul sagrato i borgatari.
Sui banchi, in prima fila, il mormorio
si perde nel profumo delle rose.
La mezza... tintinnio di campanelle.
che, con i suoi rintocchi, nenie intona.
Abbracci, baci son canditi, miele:
sfilano sul sagrato i borgatari.
Sui banchi, in prima fila, il mormorio
si perde nel profumo delle rose.
La mezza... tintinnio di campanelle.
Bambini attenti alla nuova magia.
Scende la neve. Un calore assale:
Scende la neve. Un calore assale:
paterna la sua mano... ed è Natale.
A mio padre
Versi e foto di Peppino Cinà aka Zû Pippinu
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