Particella intrusa capitata lì
per caso. Corpo estraneo
espulso come pus.
I loro visi hanno il mio dissenso.
I sorrisi riverberano nel nulla.
Le bocche rimangono semiaperte:
uomini di latta dalle bocche sbottonate, penso.
Bisognosi della massa, del branco,
all’infuori non esisterebbero.
Rinuncio a salire sull’autobus.
Non voglio confondermi con loro.
Temo il contagio. Ho paura.
Paura di me: da sola valgo poco.
Rumore metallico. Rumore robotico
di voci disumane, uscite dal sottosuolo
a reclamare il diritto all’esistenza
sotto un cielo tarlato di grigio.
Leggera, soffice nube di polvere.
Il selciato vuoto. Odore
di ruggine. Respiro l’aria aliena.
Non succede nulla. Rimango
nel deserto di Via Aradului.
Riduzione in versi di Leo Sinzi/zio-silen (come da commento postato il 22/6/2019) del pregevole racconto di Loredana Preda - titolato "Fermata autobus" - pubblicato sulla Vetrina del Club dei Poeti il 21 Agosto 2012.
Foto di Leo Sinzi (zio-silen)
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