Senza di esso sono senza me stesso.
Metà mare - metà monti, la natura
con la sua signoria detta i tempi
come un direttore d’orchestra, scolorisce,
accende di luce le case e gli orti,
patina tutto come monete dissepolte.
Dal balcone, aperto sul cielo marino,
viene dentro, curiosando per le stanze,
il vento. Desta memorie,
lega l’oggi, l’ieri, il domani.
Nelle crepe di pietre sovrapposte, vinte
dal tempo e fatte sue, s’allegra la vetriola,
sulla cimasa scalcinata vanno, lenti
sonnacchiosi, gatti muraioli e oltre
la cinta vedo aranci, generosi fichi,
spinosi fichidìndia. In armonia.
Segmenti del racconto breve di capohorn, titolato "Paese" (pubblicato sulla Vetrina del Club dei Poeti il 09 Luglio 2009), raccolti, incolonnati - smussando qui e là - coniugati al presente indicativo da Leo Sinzi (zio-silen), con finalità di esercizio poetico, come da commento reso il 20/05/2019.
Nella foto di Leo Sinzi (zio-silen): Strade di Erice
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