venerdì 8 febbraio 2019

Aspettando l'universale


La vita - poche gioie, tanti dolori - è sempre meravigliosa. Quando arriva la sentenza con la parola "Fine" faremmo di tutto per non scontare la pena, anche un ricorso alla Corte di Cassazione Celeste.

Aspettando l'universale

Ricorro la sentenza. Gelo. Tempo,
piegato di scartoffie, fugge via.
Roccioso l'avvocato pescatore
azzecca mai, garbuglia solo un po'.

Tre volte sorge il sole. Carta canta:
son pietra anch'io. Difendermi? riesco:
"Imploro, mi rimetto alla clemenza
di lor Magistri. EccoVi un libello".

Il Primo Presidente si ritira
con gli Ermellini... palpita l'avello.
Aperta la seduta. Peccatucci,
mortali in loco, sono sviscerati.

Zimarra rossa e oro, sta - sublime -
Triade arbitra del mio destino:
"L'attore se ne faccia una ragione
sino al Giudizio, questa è Cassazione".




Versi e foto di Leo Sinzi (zio-silen)


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