martedì 19 febbraio 2019

Una storia come tante o come poche




Eri arrivata prima che scoppiasse l’azzurro
in quell’incavo di tempo sospeso
– nell’istante perfetto –
eri scivolata tra gambe madide
di ansia, di sudore, di perduta innocenza.
Senza pianto.
Un atto urgente il tuo,
di una che non sapeva aspettare.


Adesso non ti riconosci.
Da quando ti sei curvata?


Spesso galleggi in un sogno
finché cerchi a ritroso
nei visi nebulosi di chi hai amato.
Temi la memoria come uno sconosciuto
perché è labile, misteriosa, incontrollabile.


Le ginocchia cedono, scivoli.
Vorresti respingere gli sguardi
sottrarti ad essi. La compassione
proprio non ti piace.


Tua madre ha una risata argentina
la senti spesso ultimamente,
ti porta indietro e indietro.
Una lacrima scorre lungo il naso
pensi che Lei sia più libera di te.


In un brivido di freddo
rivedi la neve sui ciliegi:
un biancore accecante tra punte rosee.
Gemme smarrite nelle asprezze del gelo.
Niente frutti quest’anno – avevi pensato.
E ti vien voglia di tornare
a casa".



Segmenti del racconto breve titolato "Una storia come tante o come poche" di Tendre (pubblicato sulla Vetrina del Club dei Poeti il 18 Febbraio 2019), raccolti e incolonnati da Leo Sinzi (zio-silen) - con finalità di esercizio poetico - nel suo commento reso il 19/02/2019.

Chiosa e foto di Leo Sinzi (zio-silen). Nell'immagine: particolare di opera scultorea di Nunzio di Pasquale.

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