domenica 19 marzo 2017

I versi sbrilluccicanti di Ganimede



Non fosse così fuori luogo
si potrebbe morire
guardando la terra lontana
la forra e la fame in sorvolo sul mastio
armare la struttura feudale di un bacio
arroccato su queste lunari fossette di Venere.

Eterne parabole e luci
di una schiena perfetta per l'arco del giorno
delineano vertebre
solchi a ogni frase.
Dove i gradini si contano come da piccoli
le dita scendono in piazza
volte a turbare il dolce declivio dei nervi.

La luna ci piove nel sangue
con la continuità della resa
nel catrame ramifica un salvacondotto
per nascite schiuse a filo di labbra.


Versi di Nadia Rizzardi (Ganimede) tratti dal componimento

"Come far scadere una poesia senza che si rompa." pubblicato 
sulla Vetrina del Club dei Poeti in data 16 Marzo 2017.

Foto di Leo Sinzi/zio-silen

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