martedì 9 gennaio 2018

Maschere




Maschere

Ho cento e più maschere da esibire, stasera
e un vestito di lapislazzuli.
Musica rock a incendiarmi le vene.
Nell’aria cadono le note di Love my life.
Maschere d’ogni tipo ballano. Dov’è la mia?
Indosso un velo di clandestinità, rasento i muri. Esco.
“Ehi mom, una moneta per mangiare, prego”.
Il solito rompipalle.
È proprio sulla porta
non posso schivarlo. Una moneta
e una nuova maschera: Democratica-bontà.
La vita è teatro? Sorrido
seguendo le spire di fumo dalla sigaretta.
Ed ecco affiorare la maschera della Gioiosa-solitudine.
E’ l’ultima arrivata, mi è costata parecchio.
Devo stare attenta a non romperla, è molto fragile.
Potrebbe far gola a molti. Alla toilette
lavo i residui di maschera sul volto.
Sotto c’è il nulla. L’avevo immaginato.
Non posso far altro che costruirmi, come una casa.
C’è un solo modo per essere me stessa.
Cosa fare? Niente.
Arrendermi alla vita.




Tratti poetici del racconto breve di Viridis evidenziati ed incolonnati da Leo Sinzi (zio-silen) nel suo commento in calce al racconto medesimo, pubblicato sulla Vetrina del Club dei Poeti il 14 Dicembre 2017.

Foto di Leo Sinzi (zio-silen)

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