martedì 14 novembre 2017

Un sole che non bruci, ma riscaldi


Un sole che non bruci, ma riscaldi

Si scaldano memorie quando
piove... 

Sulla collina una chitarra suona:
Monmartre di tela traboccante
fiori. Pigalle, i boulevards
gli alberghi ad ore. Al Moulin Rouge 
furore di sottane. Ed a New York 
esperimento nobile: "The street" 
con alcool, musica, puttane. 
Un'epoca schiumante, alternativa
pastello di colore... tanto swing.

Che bello il vecchio mondo
da scoprire. Oggi... che pena!
Settembre, Novembre i mesi

gli anni, scontri fuori e dentro 
morire di notizia, la paura
s'effonde. Cielo
carta, inchiostro... un muro.
 

La vita è altro, per quello che vale:
l'inverno passa sempre e
in primavera, il sole scalderà.


... pioggia autunnale.


Esercizio di sintesi e personalizzazione svolto da Leo Sinzi (zio-silen).

Come base: il componimento poetico di Domenico Sergi (Trimacassi)
"Un sole che non bruci, ma riscaldi", pubblicato sulla Vetrina del Club
dei Poeti il 13 novembre 2017.
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Un sole che non bruci, ma riscaldi


Si scaldano memorie quando piove
se una chitarra suona… è meglio
perché i ricordi volano//portano agli anni belli
quando la vita profumava d’avventura

Torna così alla mente la Parigi bohemienne
Partivano senza una lira
pittori sconosciuti a far fortuna
tutti verso Monmartre, a riempir le tele
con i colori e il genio di tanti
che poi divennero Van Gogh, Degas, Toulouse Lautrec…
La sera, lì a Pigalle, era gran festa
il Moulin Rouge suona e fa furore
con le donnine a sventolar sottane
e il mitico Can Can, a risvegliare tutta la collina

E la New York degli anni venti ?
dei liquori vietati, dei ragazzi di strada
di ‘c’era una volta in America’
storie di vita che ci fecero impazzire
distanti anni luce dalle nostre
povere cose come le raccontò, poi, Tornatore
nel suo ‘Cinema Paradiso’
Era la vita che spingeva
il tempo che schiumava
e ci portava a un’ epoca //come l’ape al miele…

Che bello ch’era il caro vecchio mondo
duro, in salita, tutto da scoprire…
Oggi… che pena !
dopo quell’11 Settembre, siamo in guerra
si muore dappertutto fuori di casa
si muore per far notizia, perché sia la paura a dilagare
Il cielo sembra carta
e noi sappiamo che la vita è altro
ed aspettiamo, che questo inverno passi
che torni, come sempre, primavera
e sorga in cielo un sole che non bruci, ma riscaldi.



Domenico Sergi (Trimacassi)

Foto di Fabiuss

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