Etnea
Volo di rapace. Ellittico. Selvaggio.
Disvela il mio passaggio tra i roveti.
Declina il giorno l'agave. La roccia
calda d'orrore, mite al suo apparire
come la luna sul tetto di casa
come una voce di madre alla finestra.
Ma è pietra, solo pietra che abitiamo.
Esercizio di sintesi e personalizzazione di Leo Sinzi/zio-silen. Come base: la pregevole poesia "Etnea" di Willi pubblicata sulla Vetrina del Club dei Poeti il 28/03/2017.
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Etnea
Non fu
il volo del rapace,
nel suo dispiegarsi
ellittico e selvaggio,
a disvelare brullo
il mio passo
e incerto
dentro l’acuto afrore
dei roveti;
né fu
il susseguirsi languido
delle calde ginestre,
e dell’agave
e delle rocce
e rocce, a declinare il giorno.
Fu mite l’orrore
al suo apparire,
come la luna sul tetto della casa,
come una dolce voce
di madre alla finestra.
Fu pietra,
solo pietra
ciò che abitammo.
Willi
Foto di Fabiuss/zio-silen
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