venerdì 24 marzo 2017

Digiuno


Digiuno

Ho digiunato accanto a te:
ho atteso di respirare
sul tuo seno. Ho sperato
di trovare rifugio in un sì.

Ho digiunato
ingiallito dall’assenza
imbiancato dal dispiacere
annerito dal rimpianto.

Notti, notti e notti...
domande rivolte ai "non so"
ai "mal di testa"... "sono stanca"... "ho il ciclo"... "spegni la luce".

Masturbazione ieri, ieri l'altro
notti, notti e notti.
No, no e no, perché no è più facile di sì:
negazione di una carezza, di un bacio
di un sorriso.

Ho suonato il campanello: “…hai le chiavi? usale! “
Troppi sassi, ad arginare la passione.
Lo stagno non ha cerchi
non ha sguardi, non ha gesti.
 

"Buona notte!"

Ho spento quella cazzo di luce.




Esercizio di sintesi e personalizzazione di Leo Sinzi/zio-silen. Come base: la pregevole
poesia "Digiuno" di Federicosecondo pubblicata nella Vertina del Club dei Poeti il 23 marzo 2017
________________________________
Digiuno

Quanto ho digiunato accanto a te:
ho atteso, colmo d’ansia, di adagiare il mio respiro
sul tuo seno, stretto.
Ho sperato di trovar rifugio in un tuo sì.

Quanto ho digiunato accanto a te:
corpo ingiallito dall’assenza;
mente imbiancata dal non piacere;
delusa e offesa spontaneità.

Auto castrazione
nella costrizione di un’involuzione
notti di rimpianti
notti di domande rivolte e di risposte “non so”
notti di lacrime
notti di libri “…e spegni sta luce”
notti di masturbazioni
notti di
no mal di testa
no ciclo
no stanca
no sonno
no tardi
no domani mi devo alzare presto
no oggi non mi va …detto come se ieri e ieri l’altro
lo avessimo fatto a rotta di collo;
no a nastro;
no a ciclostile;
no, perché no è più facile di sì.
Negazione
di una carezza
di un tocco
di braccia aperte
di un bacio alla finestra
di un sorriso alla porta
trasformandolo in un mugugno
per aver suonato il campanello “…hai le chiavi? usale! “

Mai considerato come vero - tuo - mio - nostro - problema
non ti sei mai posta nessuna domanda
non mi hai posto nessuna domanda
troppi sassi, ad arginare la mia passione,
hai lanciato nello stagno
senza che questi formassero anelli, cerchi, fedi.
Un bacio, uno sguardo o un semplice “buna notte”
nulla di tutto ciò aveva dimora nei tuoi gesti.

…e così ho spento quella cazzo di luce!


 Federicosecondo


 Disegno a matita su cartoncino dello scultore Nunzio Di Pasquale

Nessun commento: