domenica 31 gennaio 2016

Al Silenzio

(Edward Hopper: "Morning sun")

L'autore, ambientalista appassionato, con i versi che seguono manifesta - accorato - il desiderio di godere del Silenzio in virtuale compagnia della Dea Angerona - così materna nella sua rappresentazione iconografica - dell' "Urlo" di Munch e dei dipinti di Edward Hopper che ne sono magnifica espressione artistica. Silenzio immaginato come musica divina nel settimo giorno del Creatore, quello del riposo.

 
Al Silenzio

Suvvieni claustrale Angerona
con indice alto alla bocca.
Suvvieni a lenire le notti.


Tu, muto ciarliere, sei stato
il prima ed il poi del Creato:
nel settimo giorno armonia
sublime al riposo di Dio.

Nell'Urlo dipinto ti sento
con Edward ti vedo, e pretendo
il sole al mattino, le stanze sul mare
mansarde sui tetti di Washington Square.

Oh Musica in tacet, consorti saremo.
Amanti noi fummo... non siamo.
Implicito grido: Ti amo!


Versi di Leo Sinzi (zio-silen)


Si ricorda che la violazione del diritto d'autore (copyright) è perseguibile a norma di legge.
 

Inverno camuno



Inverno camuno

Ora che cade l'inverno
ed il ghiaccio ne rinnova
il senso materno,
ora che cade sui campi
e sulle verze
che gonfiano le narici nelle case
dove la miseria
è fuoco di passione

ora che accade
tutto intorno,
nell'intimo rifrangersi della memoria,
questo cullare remoto
del suono del vento
come cigolare
di dondolo in legno

m'appare.



Versi di Paolo C

Foto di Leo Sinzi/zio-silen

lunedì 18 gennaio 2016

Il mondo... un mattino d'aprile


Il mondo... un mattino d'aprile

Dal buio monta implacabile tenebrosa marea
tutto avviluppa, sbriciola, distrugge senza posa:
i tetti, il campanile, i ponti sul ruscello,
strade, muraglie, arbusti, querce, fiori rari
i teneri virgulti.
Spande il suo fiato fetido: sono macerie
grida e pianti. E fughe vane. 
Dal fondo di un deforme groviglio polveroso 
un gemito si leva.
Allora: all'armi all'armi! in guerra contro il tempo
si affilano le unghie, i denti. Pure il cuore.
Due occhi grandi cercano rifugio 
al fin lo trovano
e mille mani plaudono la luce
il suo ritorno.



Versi di Leo Sinzi