del caos, del dolore
trafiggi il cielo. Rotola
il pomo tutto d'oro.
Un giorno, un giorno ancora
poi sarà pietre il mondo.
Nel multiverso spoglio
rinascerà l'immondo:
sarà figlio d'ancestre e figli avrà domani
(le spade, i sortilegi, le streghe, i miliziani)
il mostro di sembianze quasi umane.
L'io grande: un buco nero
ingordo d'altrui sorte.
Gerusalemme cubica sigillerà le porte.
(Leo Sinzi)
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1 commento:
Canto intenso e disperante che culmina nella chiusa apocalittica.
Belli gli enjambement ed il chiasmo del decimo verso.
Ciao
Roby
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