giovedì 12 dicembre 2013

giovedì 10 ottobre 2013

Stormi esplosi in volo

Mare di migranti. Carcasse (simulacri, parvenze) di barche errano sulle onde.


Stormi esplosi in volo
 
Io vedo simulacri
anomici, fugaci:
remi spezzati,
carcasse vuote, erranti
gocce di pianto su nuvole cadute
e stormi esplosi in volo

le mani chiuse
su labbra strette e smunte,
il viso d'ombre inciso,
gli occhi sgranati e persi

spettri di essenza
schiumanti sulle onde
e, in processione,
grifoni di costiera.

E vedo le Malie,
sol di ninfale ornate
e d'ira,
ascendere le fosse di Nereo.

 

Versi e foto Leo Sinzi

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martedì 20 agosto 2013

Homo novus


Homo novus

Dio dell'azzurro

(forza!)
ancora un giorno
poi questo mondo sarà pietre


pietre vaganti l'universo
ove l'immondo (l'uomo celeste?)
nascerà di nuovo

(esercito e milizia - servo e schiava)
dal mostro di sembianze quasi umane.
L'Io grande: un buco nero... ingordo


(ingordo!!)

di amazzoni e sorgenti d'acqua chiara.
E ciò fino alla fine del finire
o forse - chi può dirlo? -
al Suo ritorno.




Versi e foto di  Leo Sinzi

Si ricorda che la violazione del diritto d'autore (copyright) è perseguibile legalmente.




sabato 17 agosto 2013

Amore... t'amo



PERDONO

L'uno lontano, geme, invoca e brama.
L'altra s'accora ed il pallore cela.
Asciutti gli occhi, lacrime perdute,
le mani tese fermano i sospiri.
Nel cielo nero luccica una stella,
il vento reca dolenti parole.
L'un grida all'altra: "grande, 
grande Amore".
E l'altra all'uno: "t'odio
t'odio ancora".



Versi di  Leo Sinzi
Foto di fabiuss

lunedì 12 agosto 2013

Infranta


Un terribile fatto di cronaca: un ragazza, poco più che adolescente, viene uccisa dal suo fidanzatino.


Infranta


Tu, negli inverni, la città divaghi:
i lumi spenti, le lacrime ghiacciate.
Arranchi, negli autunni-tramontana,
stretta nel tuo paltò, color castano.
Ed infuocate estati - sola - passi
al gelo del sacrario, nei suoi bassi.
Tu, petalo di viola in multiverso,
perduto tra corone d'amaranto,
trascorse primavere vivi. Infranta.



Versi e foto di Leo Sinzi/zio-silen



Si ricorda che la violazione del diritto d'autore (copyright) è perseguibile legalmente.

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La raccolta, su YouTube, delle poesie in vernacolo di Leo Sinzi (zio-silen) si trova qui: https://www.youtube.com/channel/UCHynb6ivPqt3WrLUpIR0wew/videos

giovedì 8 agosto 2013

Giovedì d'agosto


Giovedì d'agosto

(Oggi è un buon giorno, nato per gioire)

Il cielo, senza nubi, ci sorride;
il mare di cristallo: che armonia!
Sui monti, l'eco canta una canzone;
nei campi e nelle fabbriche: ovazioni!

(Sì, incredibile giornata)

I bimbi, scalmanati, per i prati
e branchi di cavalli nelle strade.
Le greggi, su, nei pascoli alpigiani,

senza pastore, in un belar lontano.

(Giorno da ricordare)

I giovani già parlano d'amore,
i vecchi di futuro e di colori.
Le genti, tutte, ieri così meste,
or che la Luce ha vinto, fanno festa.

(Bella, bella, bellissima giornata!!!)




Versi e foto di Leo Sinzi

Si ricorda che la violazione del diritto d'autore (copyright) è perseguibile legalmente.


martedì 2 luglio 2013

Vogghiu Barabba!

(Rivisitazione, in chiave ironica, dell'episodio che portò il popolo a scegliere Barabba)

Vogghiu Barabba!

'A ggenti 'i 'stu Paisi m'arricrìa.
Arrassu teni 'a chiesa e lu parrinu
però 'u cumannamentu cchiù di-vinu
(amuri pì l'infami, lu stessu c'hai pì tia)
lu teni scrittu 'n cori e ntra la menti.

"Odi greggi belar muggire armenti..."*  

Li "cristianeddi"  lassanu i cantuni
e gridanu: "Barabba!!". Re latruni,
nivura l'arma, verru assatanatu.
Quaranta carti, l'assu di vastuni
'n testa, e l'oru. Populu affamatu?
si campa o mori, iddu si nni futti.
E rriri... rriri e va dicennu a tutti:
"tintu è lu pasciu, l'erba fitinzìa...
comu pastùri vonnu sempri a mia".

Per ascoltare questa poesia declamata dal suo autore clicca:

https://www.youtube.com/watch?v=1DAfwYBevac&t=8s


PER NON DIMENTICARE LA LINGUA SICILIANA


TRADUZIONE (QUASI) LETTERALE

Voglio Barabba!

La gente di questo Paese mi rende felice.
Tiene lontani chiesa e preti
però il comandamento di-vino
(amore per gli infami, lo stesso che hai per te)
lo tiene scritto nel cuore e nella mente.

"Odi greggi belar muggire armenti..."

Le "personcine" escono dall'angolo
e gridano: "Barabba!!". Re ladrone,
anima nera, porcello assatanato.
Quaranta carte, l'asso di bastoni
in testa, e l'oro. Popolo affamato?
se campa o muore, lui se ne fotte.
E ride... ride e va dicendo a tutti:
"cattivo è il pascolo, l'erba fetenzìa...
come pastore vogliono sempre a mia".



Versi di Leo Sinzi

*Il verso "Odi greggi belar muggire armenti" è tratto dal "Passero solitario" di Giacomo Leopardi.
Si ricorda che la violazione del diritto d'autore (copyright) è perseguibile legalmente.

domenica 26 maggio 2013

Pisci stoccu


Pisci stoccu 

Strammiàmu,  genti... curpa 'i lu sciroccu;
muremu 'i fami: semu pisci stoccu.
Talìanu li Gran Patri, e nun ci cala
ca (picuruni) jamu appressu a chiddu
ca chianciri nni fa mentri s''a sciàla.

La testa, china r'untu, è assai curvina;
nni pari loccu, m'havi menti fina.
E' nicu nicu, sata comu un griddu;
cu iddu, n'assicura:  "fattu è 'u ternu"
e senza unzioni nni trascina o 'nfernu.

Foto e versi di Leo Sinzi (zio-silen)

Per ascoltare questa poesia declamata dal suo autore clicca:
https://www.youtube.com/watch?v=Pae1cF1RBwM&feature=youtu.be


PER NON DIMENTICARE LA LINGUA SICILIANA


VERSIONE PER I NON SICULI:

Pesce stocco

Deliriamo, gente... colpa dello scirocco:
crepiamo di fame: siamo pesci stocco.
Osservano i Grandi Padri e non capiscono
perché - pecoroni - andiamo appresso a quello
che ci fa piangere fa mentre se la sciala.

La testa, piena d'unto, è assai corvina
ci sembra scemo, ma ha mente fine.
 E' piccoletto, salta come un grillo;
con lui, assicura: "fatto è il terno"
e senza unzione ci trascina all'inferno.

mercoledì 15 maggio 2013

Ummiri/Ombre




Ummiri

Spirdi ri passu fùjunu la luna
assicùtanu maronni. 'Mpinti 'n celu
babbìanu, cantannu, la me' pena.
Abbàllanu cu Scantu ntra li manu.

"Veni!". Sugliùzzu mmisculàtu ò ventu
sugnu agnidduzzu 'n cerca ri l'armentu.
Nnannìna dunni si'? Dunni ti trovu?
'A notti agghiutti omini ddà fora.

Arsira vecchiu. Nìcu stamatina.
'Ncapìzzi lu chiumàzzu a' cuttunìna.
Rapu la vucca: aria nuvimbrina...

mmizzìgghia 'u suli. 'A palumma janca
s'annìra ntra la testa e nta lu cori...
ri milli e cchù culuri mi cunsola.



Versi e Foto di Leo Sinzi (zio-silen)


Per ascoltare questa poesia declamata dal suo autore clicca:
https://www.youtube.com/watch?v=cTQQghjyIzo


PER NON DIMENTICARE LA LINGUA SICILIANA
________

VERSIONE PER I NON SICULI

Ombre

Ombre di passo fuggono la luna
inseguono madonne. Appese al cielo
irridono, cantando, la mia pena.
Danzano con Spavento tra le mani.

"Vieni!". Singulto mescolato al vento
sono l'agnello in cerca dell'armento.
Nnannìna dove sei? Dove ti trovo?
La notte inghiotte uomini là fuori.

Iersera vecchio. Bimbo stamattina.
Rincalzi la trapunta al mio cuscino.
Apro la bocca: aria novembrina...

carezza il sole. La colomba bianca
s'annida nella testa e nel cuore...
di mille e più colori mi consola.

 
Foto e versi di Leo Sinzi

A mia madre (Nnannìna) con gratitudine


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sabato 27 aprile 2013

Rosso lavacro





Rosso Lavacro

Pioggia di sangue
ed il capo reclina:
 rosso lavacro.
Alte le terse mani
al chiuder delle porte.




Versi di Leo Sinzi
Disegno dello Scultore ragusano Nunzio Di Pasquale
 

venerdì 12 aprile 2013

Merli ghibellini



Firenze, la Primavera del Botticelli nel prato colorato di nontiscordardimé, il Genio degli innumerevoli Artisti tangibile per strade e piazze, Benvenuto Cellini sul Ponte Vecchio, il Crocifisso di Cimabue ferito dalle acque alluvionali del 1966, il Ponte di Santa Trìnita con le sue quattro Stagioni, io, i miei versi.



Merli ghibellini

Rinasce Primavera ed io, suo figlio,
rinasco tra i nontiscordardimé.

Mi nutro di bellezza e meraviglia,
mi muovo barcollando sotto il carico
del Genio che profuma strade e piazze.
I ponti sopra l'Arno nell'abbraccio
dei versi colorati dal tramonto.
Poi, cuore a cuore al Benvenuto muto,
m'involo nei riflessi della luna
sulle acque dell'insulto
al Cimabue
e tondo a Santa Trìnita, io vado.
Ascolto le Stagioni, innamorato.


Versi di Leo Sinzi

martedì 12 marzo 2013

Notte di luna


Notte di luna

Adagiata sull'onda
si imperla la luna
si spande il chiarore
e scopre forme arcane
voci segrete
il mistero che affascina.

Lente movenze di danza
hanno le foglie.
Cantano, la brezza e l'acqua
e il battito del cuore,
dolce romanza.


Versi di Melany

Foto di Leo Sinzi/zio-silen

venerdì 1 marzo 2013

L'inverno del poi



L'inverno del poi

Nudo, dalla finestra, il platano m'invita 
a chiudere l'autunno.
"Entriamo nell'inverno" lui mi dice
"vuoi mettere il silenzio?
niente stormir di fronde! 
e la frescura?
basta secco d'estate! e poi il sudore...
per non parlare della primavera
con tutti quei germogli da sfamare".

Quasi convinto, apro l'uscio al gelo
per stringermi a quel tronco nell'abbraccio;
ma una foglia verde, piccolina, mi ferma,
vibra: "devi rimandare;
lui blatera d'inverno con cuore di primavera
che infonde linfa e amore nelle mie vene".


Versi di Leo Sinzi

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venerdì 15 febbraio 2013

Genitori



Genitori

Madre,
occhi grandi di malinconia.
Porto sicuro. Odore di ragù
- il fuoco basso - a borbottare, ore.
Le braccia rosse, segreti dolori.
Amore immenso, alito di vento
che mi baciava, lieve, sulla fronte.

E come lascia il nido l'impennato
scuotendo le sue ali,  sradicato
io svolazzavo - passero d'inverno -
sulla statua di sale. «Qui mi fermo».
E stamattina profumo di pane
mi fa sentire viva la tua mano,
Padre.



Versi di Leo Sinzi
Disegno dello scultore Nunzio Di Pasquale

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martedì 12 febbraio 2013

Rintocchi



Rintocchi
 
Nuvole pesanti d'inquietudine
lambiscono vette attonite.
Tentacoli da esse,
come arpioni
immersi nelle carni
dell'uomo da tastiera.

Sono rossi i tasti neri.

In alto, nella nebbia,
una campana:
rintocchi dritti al cuore
a sconsolare.




Foto e Versi di Leo Sinzi



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La raccolta, su YouTube, delle poesie in vernacolo di Leo Sinzi (zio-silen) si trova qui: https://www.youtube.com/channel/UCHynb6ivPqt3WrLUpIR0wew/videos

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martedì 5 febbraio 2013

Gocce


Gocce 

Gocce sui vetri, sono ricordi.
Stanno in silenzio: grida in bianco e nero.
Pozzanghere d'affetti, gioie, dolori:
cerchi concentrici nell'acqua scura.
Gorghi del mio vissuto a scomparire

nel fiume, oltre il ponte, per chiudersi nel mare.
Nessun cenno d'addio, nessun rumore.
Solo una goccia a scivolarmi in viso.





Foto e versi di Leo Sinzi


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mercoledì 16 gennaio 2013

Rapiti Sesamu!


Rapiti Sesamu!

"Rapiti Sesamu", era chiamatu:
pirtusu nivuru, arricamatu
di ficurinnia, spini e carduna.
Purtuni magicu di li latruna.

'Nto ventu curru, senza cchiù ciatu;
rapi 'i sò vrazza nannuzzu amatu. 

"Quetati picciriddu: è fantasia,
nta grutta nenti e nuddu, ascuta a mia.
St'occhi ponnu pittari li latruna
unni la lupa detti latti e cuna:
Alì Babà, quaranta e  ancora centu
munnati comu aranci"... 

Sciùscia 'u ventu.



Versi e foto di
Leo Sinzi

PER NON DIMENTICARE LA LINGUA SICILIANA



Si ricorda che la violazione del diritto d'autore (copyright) è perseguibile legalmente.