mercoledì 21 novembre 2012

Trappone d'ingiustizia



Trappone d'ingiustizia


Rugimano licanti 'sti cavròni,
ingrassano le poppide zummàte.
Rulano gonzi, molli stomaconi,

nubole con risarde maltrovate.

E tuttuniti chiodano poltròni,
lordano (gorci!) fiulle minorbàte,
filzano le primizie: son guascòni!

cercano bonasorte con fredàte.

I paesadini han solo denestizia,
sorbevono, fremendo, rabbincùta
e codiverno resta lor mestìzia.

Velardo, bel trappone d'ingiustizia,
qui resta a govertango ognor tristùta.
Stolto talione ingurgia ogni fantìzia.




Sonetto di Leo Sinzi  ispirato dalle poesie
metasemantiche di Fosco Maraini 


giovedì 8 novembre 2012

Urlo





Urlo

Un urlo nella sera.
Espero spira e spare.
Come trista speranza
che la mente sconvolge,
solleva foglie e polvere,
di turbini mi assale.
Un urlo, come brando
che l'animo trapassa,
a presentare il conto
repente del tramonto.




Versi di Leo Sinzi



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