mercoledì 26 dicembre 2012

Sei Cielo (Gesù Bambino)



Nell'approssimarsi delle festività, zio-silen dedica a tutti i suoi lettori questa poesia
con i Migliori Auguri di Buon Natale e  Felice Anno Nuovo.



Gesù Bambino

Manine acchiappanuvole, volo di rondinelle,
mare con crespe d'onda, cielo di mute stelle,
celeste, azzurro. Indaco? Aggiungo pure quello!

Foglia di ramo e linfa, rugiada sei del bosco,
campane nella valle, nitore di ruscello,
vette innevate. Incanto? Sicuramente quello!

Sorriso di bambino, acqua di fontanella,
il grillo, la formica, il falco ed il fringuello,
la rana, la giraffa. Il leone? Sì, anche quello!

Sei anima e poesia, rotondo come il mondo,
e questo umile canto che inno si fa al bello.
Il sole che tramonta? Son certo, pure quello!






Foto e versi di Leo Sinzi




Si ricorda che la violazione del diritto d'autore (copyright) è perseguibile legalmente.

venerdì 7 dicembre 2012

Proponimento

 Disegno dello scultore ragusano Nunzio Di Pasquale

Proponimento

Oggi, cantar mi va del vecchio e nuovo:
del sole che tramonta, dell'aurora
 

(aura democrazia: odio e amore 
e campi arati, comignoli operai
negli occhi combattuti dei fornai)

del vento che accarezza, lieve increspa
del turbine che giostra anime sperse

d'una quadriga ombrosa e di angiolini
del pianto disperato di un bambino.



Versi di Leo Sinzi







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sabato 1 dicembre 2012

Non bastano le ore del giorno



Non bastano le ore del giorno

Dall'alba alla sera
un giorno la vita.
Breve il percorso
e struggente l'impotenza dell'uomo
nel fermare il tempo.

Non bastano le ore del giorno
per finire il lavoro iniziato
e l'affanno appesantisce
grava sul torso.
Bisognerà affidarne agli altri
la continuazione.

A sera, stanchi gli occhi
curve le spalle,
l'uomo desidera solo riposare.

(Melany '70
)

mercoledì 21 novembre 2012

Trappone d'ingiustizia



Trappone d'ingiustizia


Rugimano licanti 'sti cavròni,
ingrassano le poppide zummàte.
Rulano gonzi, molli stomaconi,

nubole con risarde maltrovate.

E tuttuniti chiodano poltròni,
lordano (gorci!) fiulle minorbàte,
filzano le primizie: son guascòni!

cercano bonasorte con fredàte.

I paesadini han solo denestizia,
sorbevono, fremendo, rabbincùta
e codiverno resta lor mestìzia.

Velardo, bel trappone d'ingiustizia,
qui resta a govertango ognor tristùta.
Stolto talione ingurgia ogni fantìzia.




Sonetto di Leo Sinzi  ispirato dalle poesie
metasemantiche di Fosco Maraini 


giovedì 8 novembre 2012

Urlo





Urlo

Un urlo nella sera.
Espero spira e spare.
Come trista speranza
che la mente sconvolge,
solleva foglie e polvere,
di turbini mi assale.
Un urlo, come brando
che l'animo trapassa,
a presentare il conto
repente del tramonto.




Versi di Leo Sinzi



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PER ASCOLTARE QUESTA POESIA DECLAMATA DALL'AUTORE CLICCA:

lunedì 22 ottobre 2012

Vampire


Vampire

Al biancheggiare chiudo.
Dormire!!
E fò giaciglio.
Help!!
Impari lotta mi nega ogni pennica
quando ronza sul talamo una vampira zanza.

Ma l'alba del risveglio porta il sonno
offre i suoi seni caldi ed io sprofondo.
E da quel fondo un trambusto mi trae:
cavalli, fiori, “When The Saints Go…”.
Un'impellenza si fa strada, monta:
la mano corre sì veloce in fronte
... ciafff...
Alto si leva il sole, altro non vale:
grand marshal, dixieland…
al funerale.



Leo Sinzi

(prima stanza: acrostico dell'alfabeto;
seconda stanza: versi liberi)


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martedì 16 ottobre 2012

Diprissioni

.
Diprissioni

Arriva vascia vascia
'nta testa trasi e 'ngrascia.

Mi lassa, fa un firrìu,
assàntuma 'u pistìu.

'A cuscenza minuzza,
nto nìvuru m'appùzza.


Si strica, 'sta fitusa!
miulìa, mi fa li fusa.

"Levati 'a firnicìa!"
grida mentri scalìa.

"Pigghiati 'stu cunsigghiu!"
ju, surdu, nun lu pigghiu.


S'ammuccia, fa 'a siddiata:
'sta gran disunurata.

Piccirìddu 'nta cuna
sentu li muzzicùna:

m'arrùsica lu cori.
'U suli, n celu, mori.



Versi di Leo Sinzi (zio-silen)

Per ascoltare questa poesia declamata dal suo autore clicca:
https://www.youtube.com/watch?v=L-7H86UUEqU&feature=youtu.be


PER NON DIMENTICARE LA LINGUA SICILIANA

VERSIONE PER I NON SICULI

Depressione

Son teso come corda.
In testa entra e lorda,
mi lascia, alza il dito, 
stordisce ogni appetito.
La mia coscienza smorza:
nel buio, deh, m'appozza.

Si struscia, la ricuso,
miagola, fa le fusa.
"Tacita quel tuo grillo!"
La luna, in cielo, brilla.
"Prendi questo consiglio!"
Io, sordo, non lo piglio.

S'adombra, fa l'offesa,
lo scorno un po' le pesa.
Or bimbo nella culla,
mi morde, si trastulla.
Mi rosica anche il cuore.
Nel cielo, il sole muore.


Versi di Leo Sinzi (zio-silen)




Si ricorda che la violazione del diritto d'autore (copyright) è perseguibile legalmente.

martedì 2 ottobre 2012

Nuvole d'acqua


 Nuvole d'acqua

Adesso strappa il foglio,
devi andare.
La penna? nel cassetto.
Devi andare.

Un passo
e mi ritrovo ancor bambino:
materne le mammelle
del mio cielo.
Cerco la madre là,
sarà vicina.
Ma...
dice la tivvù:
"son nubi d'acqua".



Versi di Leo Sinzi
Foto di Fabiuss

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venerdì 21 settembre 2012

'U lapuni





'U lapuni

Lassa lu jazzu e veni,
lu lapuni,
ti sciuscia cu' li ali,
ti canta 'na canzuni.
S'i  vrazza cali
adduma, lu tizzuni,
'nto'n viri e sviri
affunna 'u puncigghiuni.



Versi di Leo Sinzi (zio-silen)

Per ascoltare questa poesia declamata dal suo autore clicca:
https://www.youtube.com/watch?v=XplyiIUh1_s

PER NON DIMENTICARE LA LINGUA SICILIANA


Traduzione per i non siculi:

Il calabrone

Lascia il suo letto e viene,
il calabrone, 
ti sventola con le ali,
ti canta una canzone.
Se le braccia cali
s'accende, il tizzone
e in un baleno
affonda il pungiglione.


sabato 9 giugno 2012

Tampasiannu a Baddarò



Tampasiannu a Baddarò

Lu ventu friscu scaccia li pinseri.
Scurdàti li dulura di l'ajeri
mi mettu a tampasiari a Baddarò:
ci su' cièvusi e pruna, cirasi a sanfasò,
un pezzu 'i pani e ogghiu, ddà pi' mia,
unni Caliddu fa casa e putìa.
E sutta l'occhi ri la "Cuncizioni"
'nu sfinciuneddu pi' meditazioni.

"A tastu vinnu li muluna rrussi!!
Cu ciàvuru ri bianchi passa 'a tussi!!"
abbannìa 'u Zu Cecè, 'ntusu "Tinuri".
"Racina ruci!" ci arrispunni Turi.
Nni manciu 'na fiddùna arrifriddata
e, pi' gradìri, 'nzuolia zuccarata.

Si tuorci e si lamenta la me' panza
ma làriu è diri "no": mala crianza.
'U gnuri ca zuttìa mancu lu sentu:
cileppu 'nta la vucca; friscu 'u ventu.





Versi e foto di Leo Sinzi

Si ricorda che la violazione del diritto d'autore (copyright) è perseguibile legalmente.

martedì 29 maggio 2012

La terra ha tremato


La terra ha tremato

Volti senza più vita
lo sguardo atterrito
conscio della morte
che li colse
ricordano ai vivi
di essere tali.
Si legge l'addio disperato.
Pietre su pietre
polvere, travi
nascondono corpi, speranze
illusioni, tenerezze, amori
dispersi tra le macerie
macerate da nuovi sussulti
di questa terra
che non ha pace.




Versi di Melany
risalenti al 1968




lunedì 21 maggio 2012

19 maggio 2012: s'invola il fiore



A Melissa

19 maggio 2012: s'invola il fiore

Oh Dio del ciel, Ti prego, il fiore accogli
che bestia ha calpestato al far del giorno.
In questo tempo d'alberi ancor spogli
s'invola quel bocciolo nel ritorno
al Padre con sei Arcangeli d'intorno.
Il settimo, Michele, sulla terra
con la sua spada un sol fendente sferra.


Versi di Leo Sinzi

giovedì 26 aprile 2012

Tempesta



Tempesta 

Le gocce d'acqua danno corpo al vento
Fiamme-ferite squarciano le nubi
Scossi cavalli, fragorio di tuoni
Ali dischiuse, d'incompiuti voli

E dietro il vetro:

Pallide le labbra
Gli occhi sbarrati a perdersi nel buio
Le mani, fredde, giunte sul tuo seno:
muta preghiera...

riflessi di sereno.



Versi di Leo Sinzi



PER ASCOLTARE QUESTA POESIA DECLAMATA DALL'AUTORE CLICCA:

giovedì 29 marzo 2012

Labirinto a Donnafugata






Labirinto a Donnafugata


Tra pietre arse dal sole,
difese da agavi e palme,
danzano dame e cavalieri
perdendosi
nel labirinto della vita.







Versi e foto di
Leo Sinzi

sabato 17 marzo 2012

Ringrazio




Ringrazio
 
Ringrazio Lei, che mi diede la vita
Che soffiò le ferite dei ginocchi
Che donò anche il respiro, mai un ritorno
Lei chiese.
Canuta mi baciò, poi chiuse gli occhi.
A Lei un pensiero, un fiore, una poesia.






Versi di Leo Sinzi


martedì 6 marzo 2012

Lu guvirnanti a perdiri



Chi priu!!
Arrùva n'autru re - anticu e novu -
ca 'na maarìa pusò 'n capu a lu munnu.
É figghiu di parrìnu e di  papocchiu,
ci viri picca ed è cecu d'un occhiu.
Carùtu e surdu comu 'na cianciàna,
ancùra nun ci cridi, ed è cuntentu:
ra genti 'i frisca e pìrita nun senti.



Foto e versi di Leo Sinzi


PER NON DIMENTICARE LA LINGUA SICILIANA

lunedì 27 febbraio 2012

Arcaico finire



Arcaico finire

Sabbia d'antiche pietre
nel tuo incedere stanco.
Borbogli, caracolli
allo svoltar dell'ansa.

Il piano ti consuma
rallenti il passo
giaci.

Sorridi al bacio d’Africo
che, lieve, ti conduce là
dove l’alveo chiude.

Fidente nelle stelle,
volgi lo sguardo al monte
e lentamente scivoli
nell'abbraccio del mare.
 


Versi di Leo Sinzi
Foto di Fabiuss


venerdì 10 febbraio 2012

Ansia di verità


Ansia di verità

Sono gocce d'acqua pura
sono vere gocce!
O Cielo,

 aspetta,
 non asciugarle,
danne da bere ai figli.


Melany ('66)


Foto di Leo Sinzi

lunedì 9 gennaio 2012

Epifania



Epifania

Bianchi destrieri corrono
deserti marezzati.
Neri guerrieri smettono
elmi corrosi e scudi,
al mare cedono pugnali e spade.
Spogli dell'armi, l'anima quieta,
il capo chinano, proni alla culla.
Un coro si leva nel cielo
racconta di un bimbo già Dio.
L'aurora si mostra e risplende:
è luce d'amore...
speranza.


Versi e foto di Leo Sinzi