domenica 2 novembre 2008

IL MISTERO DELLA FIERA



In questi primi giorni di novembre, in Via Raiti al Villaggio Santa Rosalia, è sorto un attendamento con una insegna luminosa che severamente ammonisce : "FIERA DEI MORTI".
Fatti gli scongiuri, mi spingo tra le calcaree tende. Un parcheggiatore acculturato mi spiega che trattasi di una delle tante iniziative volte a tramandare usi e costumi della tradizione palermitana. 
Incontro per primi i marocchini che vendono borse, cinture e portafogli realizzati con un materiale indefinito, seguono i keniani con le loro statuette di legno (africane?) ed i cinesi che espongono accendini, radioline, cacciaviti e aggeggi vari.
Mancano i Russi che con i loro orologi dell' armata rossa, i vecchi binocoli militari, le pinze da chirurgo arrugginite, i colbacchi di pelliccia avrebbero ben figurato in una fiera del "ciò che fu'".
Finalmente mi imbatto negli indigeni: u' siminzaru che espone lo scaccio, ovvero calia e simenza, noci, mandorle e castagne, accanto ad una serie di bancarelle imbandite con pupi di zuccaru, frutti di marturana , mele glassate, bomboloni, taralli e tonnellate di dolciumi colorati. Tanti vendono giocattoli, prevalentemente realizzati in Cina.
Fuori tema, ma molto apprezzati dai visitatori, i panellari offrono arancini, cazzilli, panelle e quaglie (melanzane fritte) ed i paninari motorizzati servono porchetta, "pani ca' meusa", bibite e panini assortiti.
Perfettamente in tema invece sono i residenti degli stabili contigui alla tendopoli, che partecipano forzatamente alla fiera da "sepolti vivi" nelle loro abitazioni.
Stoicamente subiscono l'invasione delle vie di accesso agli edifici, l'occupazione dei parcheggi sotto casa e quelli delle strade limitrofe, nonchè l'inquinamento ambientale (fumi) ed acustico per sedici ore al giorno.
Il traffico del quartiere, solitamente caotico, riceve un colpo "mortale".
Dai volti scuri dei commercianti della zona intuisco che gradiscono ben poco il "funereo" mercato.
Tutto ciò, mentre a trenta metri di distanza "giace in pace", da anni desolatamente deserto, il parcheggio di via Ernesto Basile, già utilizzato per fiere e mercatini, che, in questa occasione, è stato risparmiato dalle competenti Autorità.
IL motivo? Mistero.



Cuntu e foto di
Leo Sinzi


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