domenica 23 novembre 2008

VITA SPEZZATA A RIVOLI



L'incredibile tragedia in una scuola di Rivoli
mi sconvolge e commuove.


V
ita spezzata a Rivoli


Bacia la madre
s'immerge nel mattino
(l'aria è gelida, il cielo segnato)
sorride alla vita.
Passioni, sogni, speranze,
desideri lo accompagnano.

Voci di giovani:
gioie, amori, rimpianti
si affollano nei cuori.

Boato crudele avvolge e travolge.
Nera nube si leva:
lamenti, grida, occhi smarriti
volti bianchi di polvere
 arrossati.
Un'anima s'invola.


Piango una vita spezzata.



Versi di Leo Sinzi


Foto di Fabiuss

mercoledì 19 novembre 2008

TEMPESTA



 La natura si scatena.
Leo Sinzi  racconta le sue emozioni.

Tempesta

Canne piegate al vento

acqua che monda e giace
fiamme dal ciel cadute
 

cervo fuggito al tuono 
ali strappate al volo

Occhi sbarrati e persi
mani congiunte al seno




Leo Sinzi

lunedì 17 novembre 2008

GIARDINI A ROMA



Giardini a Roma

Sussurri, fruscii di vesti nere 
mute ombre di Santi si rincorrono tra i prati 
un coro lontano inneggia al Creatore
il vento passa e porge una preghiera 
ali s'involano  
Cala il silenzio che ammanta e meraviglia  
Volgo lo sguardo al cielo.



Versi e foto di Leo Sinzi


giovedì 13 novembre 2008

ASSISI



Assisi

Percorro stradine e sentieri
tra torme di pellegrini in prece
 Il vento mi accarezza il viso...



Versi e foto di Leo Sinzi

IL TEVERE



Il Tevere

Scorre lento, s'infratta
salta e mulina
schiuma e gorgoglia
mormorando soavi litanie




Versi e foto di Leo Sinzi

martedì 4 novembre 2008

TAORMINA


Taormina


Antiche storie
in un paesaggio incantato
Avrei voluto mille occhi
per cogliere tanta magnificenza


Versi e foto di Leo Sinzi


domenica 2 novembre 2008

IL MISTERO DELLA FIERA



In questi primi giorni di novembre, in Via Raiti al Villaggio Santa Rosalia, è sorto un attendamento con una insegna luminosa che severamente ammonisce : "FIERA DEI MORTI".
Fatti gli scongiuri, mi spingo tra le calcaree tende. Un parcheggiatore acculturato mi spiega che trattasi di una delle tante iniziative volte a tramandare usi e costumi della tradizione palermitana. 
Incontro per primi i marocchini che vendono borse, cinture e portafogli realizzati con un materiale indefinito, seguono i keniani con le loro statuette di legno (africane?) ed i cinesi che espongono accendini, radioline, cacciaviti e aggeggi vari.
Mancano i Russi che con i loro orologi dell' armata rossa, i vecchi binocoli militari, le pinze da chirurgo arrugginite, i colbacchi di pelliccia avrebbero ben figurato in una fiera del "ciò che fu'".
Finalmente mi imbatto negli indigeni: u' siminzaru che espone lo scaccio, ovvero calia e simenza, noci, mandorle e castagne, accanto ad una serie di bancarelle imbandite con pupi di zuccaru, frutti di marturana , mele glassate, bomboloni, taralli e tonnellate di dolciumi colorati. Tanti vendono giocattoli, prevalentemente realizzati in Cina.
Fuori tema, ma molto apprezzati dai visitatori, i panellari offrono arancini, cazzilli, panelle e quaglie (melanzane fritte) ed i paninari motorizzati servono porchetta, "pani ca' meusa", bibite e panini assortiti.
Perfettamente in tema invece sono i residenti degli stabili contigui alla tendopoli, che partecipano forzatamente alla fiera da "sepolti vivi" nelle loro abitazioni.
Stoicamente subiscono l'invasione delle vie di accesso agli edifici, l'occupazione dei parcheggi sotto casa e quelli delle strade limitrofe, nonchè l'inquinamento ambientale (fumi) ed acustico per sedici ore al giorno.
Il traffico del quartiere, solitamente caotico, riceve un colpo "mortale".
Dai volti scuri dei commercianti della zona intuisco che gradiscono ben poco il "funereo" mercato.
Tutto ciò, mentre a trenta metri di distanza "giace in pace", da anni desolatamente deserto, il parcheggio di via Ernesto Basile, già utilizzato per fiere e mercatini, che, in questa occasione, è stato risparmiato dalle competenti Autorità.
IL motivo? Mistero.



Cuntu e foto di
Leo Sinzi


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